La mulattiera che collega Raggiolo a Quota rinasce oggi come percorso esperienziale e inclusivo: un itinerario di mezza costa, lastricato da antichi muretti a secco, che unisce natura, archeologia sacra e accessibilità di nuova generazione. Il tracciato segue il vecchio asse economico fra i due borghi, costeggia il ponte medievale dell’Usciolino e raggiunge i ruderi della chiesa di Sant’Angelo, dedicata a San Michele Arcangelo, costruita su un precedente luogo di culto etrusco legato alle acque
Il progetto di recupero prevede:
Pannelli tattili e Braille con profili in rilievo di fauna e flora.
Aiuole olfattive di erbe aromatiche autoctone (menta selvatica, lavanda, santoreggia).
Macchine sonore azionabili manualmente che riproducono canto degli uccelli, ruscelli e fruscio del castagneto.
Aree di sosta accessibili con sedute ergonomiche e vista sulla Val Teggina.
L’obiettivo è rendere il cammino fruibile anche a persone con disabilità motorie, sensoriali o cognitive, ispirandosi alle best practice anglosassoni di “inclusive trails”.
Km | Luogo | Curiosità |
---|---|---|
0,0 | Raggiolo, Sala dei Corsi | Punto di partenza con pannelli sull’Ecomuseo della Castagna. |
1,2 | Ponte dell’Usciolino | Scavalca la pozza d’acqua cristallina del Teggina; conservato tratto di selciato medievale. |
2,6 | Chiesa paleocristiana di Sant’Angelo | Fondata XIII sec.; divenuta podere contadino, oggi ruderi visitabili. Sul sito affiorano frammenti di periodo etrusco. |
3,4 | Quota | Borgo panoramico (706 m) affacciato sul Casentino; raccordo al CAI 030 per Badia Prataglia. |
Durata media: 1 h 30’ solo andata – Dislivello: +220 m circa – Difficoltà: E (escursionistica).
Sant’Angelo di Raggiolo giace sulla leggendaria “via Michelita”, la retta immaginaria che unirebbe sette santuari dedicati all’Arcangelo dall’Irlanda a Israele.
In Toscana la linea tocca Chiusi della Verna (Santuario Francescano dove San Francesco ricevette le Sacre Stimmate) e, prolungandosi verso sud-est, arriva a Monte Sant’Angelo sul Gargano; a nord-ovest collega la Sacra di San Michele in Val di Susa e supera le Alpi fino a Mont-Saint-Michelangelo.
La vocazione “di confine” del culto michelita si riflette qui nella sovrapposizione fra tempio etrusco, chiesa longobarda e, oggi, luogo di meditazione nel paesaggio.