Il Pratomagno non è solo un massiccio montuoso: è un ponte verde tra due anime della Toscana, scrigno di biodiversità, testimonianze medievali e tradizioni pastorali. Dal cuore di Ortignano Raggiolo bastano poche curve per raggiungere il crinale e lasciarsi avvolgere dal vento, dai panorami sconfinati e dal silenzio dei prati d’altitudine.
Il Pratomagno è la lunga dorsale appenninica che separa il Casentino dal Valdarno Superiore, estendendosi per circa 40 km tra le province di Arezzo e Firenze. La vetta più elevata tocca 1.592 m sul Monte Pianellaccio, a poche decine di metri dalla celebre Croce del Pratomagno (1.592 m), visibile da tutta la vallata per i suoi 21,5 m di altezza e innalzata nel 1928 in occasione del VII centenario di san Francesco.
Il filo di cresta è una vera balconata naturale: il Sentiero CAI 00 (Grande Escursione Appenninica) lo percorre integralmente collegando il Passo della Crocina al Poggio Uomo di Sasso. Dalla cima lo sguardo abbraccia il Casentino, il Valdarno punteggiato dai tipici “balzi” argillosi e, nelle giornate terse, le Alpi Apuane all’orizzonte.
Inverni rigidi con abbondanti nevicate e estati fresche modellano un paesaggio di prati d’altitudine, faggete, abetine e immensi castagneti. La dorsale è tutelata come sito Natura 2000 (Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno, IT5180011), che protegge 9 habitat di interesse comunitario e 17 specie, fra cui il lupo appenninico, il gambero di fiume e l’ululone. Cervi, caprioli, cinghiali e rapaci veleggianti accompagnano spesso l’escursionista.
Croce monumentale – Venne realizzata nel 1927 per volontà dei parroci e delle comunità cattoliche del Valdarno e del Casentino in occasione del settimo centenario dalla morte di San Francesco; la Croce a 1592 metri di altitudine funge tutt’ora da faro simbolico per le due valli.
Vie della lana e della transumanza – Fino al secolo scorso i pastori casentinesi valicavano il crinale per condurre le greggi in Maremma. Numerosi tracciati – oggi sentieri segnalati – conservano toponimi e manufatti (capanne, “mandrioli”, fonti) che raccontano la civiltà pastorale.
Eremi, abbazie e borghi – Sui fianchi del Pratomagno sorgono l’abbazia di Vallombrosa, la Badia di Santa Trinita in Alpe, castelli come Montemignaio e antichi villaggi in pietra (Quota, Rocca Ricciarda, Loro Ciuffenna) che punteggiano i percorsi storici.
Attività | Punto di partenza | Difficoltà | Highlights |
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Anello della Croce (10 km) | Ortignano Alto → Villa → Croce | E–M | Prati sommitali, vista a 360°, area picnic presso la croce |
CAI 00 + discesa su Raggiolo | Passo della Crocina | EE | Cresta panoramica, faggete, arrivo nello storico “paese dei Córsi” |
E-bike & castagneti | Badia Tega | T | Sterrate tra secolari “selve”, seccatoi attivi, sosta al Mulino di Morino |
Ciaspole alla Pozza Nera | La Trappola (quota 1.200 m) | E | Distese innevate, silhouette della Croce al tramonto |
Meteo e abbigliamento – A oltre 1.500 m il clima cambia rapidamente; portare antivento anche in estate.
Segnaletica CAI – Rispettare i sentieri numerati, evitare tagli nei prati d’altitudine per non danneggiare la cotica erbosa.
Castagneti e pascoli – In autunno la raccolta delle castagne è regolamentata; chiedere permessi presso il Comune o le cooperative locali.
Fauna selvatica – Osservare a distanza, specialmente al crepuscolo quando i cervi “bramiscono” nei rimboschimenti di faggio.